27 Luglio 2024

Paolo Truzzu, Alessandra Todde, Renato Soru, Lucia Chessa: i nomi delle candidate e dei candidati a governatore della Regione Sardegna non sono certo sfuggiti a nessuno! Credo che tutti i sardi possano dire di sapere quali sono, o meglio quali erano i nomi dei candidati, dato che le elezioni si sono chiuse alle 22 di ieri, domenica 25 febbraio 2024.

Nelle prime ore di oggi, lunedì 26, si stanno già susseguendo (improbabili) exit poll, che danno quella o quel candidato come vincitore, basati probabilmente sulle voci che trapelano da qualche scrutatore di seggio, che comunica con Whatsapp o Telegram al gruppo delle mamme della scuola il susseguirsi di un nome piuttosto che di un altro. Chiaramente, per avere almeno una probabile proiezione, occorre attendere uno spoglio del 50% delle 758.360 schede elettorali riposte ieri nelle urne; tutti gli altri pronostici sono semplici auspici da tifoseria!

Ed è quel numeretto di schede elettorali che deve catturare l'attenzione, sia di chi si è cimentato a leggere queste mie poche righe, sia dei quattro candidati al timone di una regione!

758.360 votanti alle ore 22, su un totale di 1.447.753 aventi diritto; ovvero solo il 52,4% degli elettori è andato ad esercitare il diritto-dovere del voto.

Certo, ci sono anche i comuni dove l'affluenza è stata più alta: nella provincia di Cagliari gli elettori di Selegas hanno raggiunto un lodevole 70,7% di presenze al seggio; della provincia di Carbonia-Iglesias, Perdaxius si qualifica in testa con un 68% di presenze; nella provincia del Medio Campidano è il comune di Genuri a far registrare l'affluenza più alta con il 70% di votanti; la provincia di Nuoro attesta a Lodine la percentuale più alta di votanti con il 72,8%; in Ogliastra è Villagrande Strisaili il comune che svetta nella classifica con il 66,4%; nella provincia di Olbia-Tempio si registra il valore più alto di votanti in percentuale nel comune di Buddusò con il 72,9%; nella provincia di Oristano è Aidomaggiore il comune più presente alle urne, con il 70% di votanti; ed infine è nella provincia di Sassari il comune che ha raggiunto la percentuale più alta di votanti di tutta la Sardegna, ovvero Torralba con il 75,5% di persone che si sono recate alle urne.

Si passa dunque da un modestissimo rapporto medio di due persone ogni quattro ad un più dignitoso "tre su quattro" di Torralba... che è solo un caso isolato!

Mettendo da parte gli esempi virtuosi, anche il solo dato regionale non è certo soddisfacente: una persona su due non ha l'interesse di esprimere il suo voto! A prescindere dai nomi, una persona su due non si fida più del sistema politico!

Questo è un problema che va molto più avanti degli schieramenti, dei nomi, dei leader nazionali, etc. È un problema molto importante che deve essere affrontato, e pure in fretta; perché è un chiaro segnale di necessità di restauro del sistema democratico del nostro futuro!

Qualcuno sostiene che il non andare a votare sia anch'essa un'espressione di voto, nel senso che si esprime la mancanza di fiducia nei nomi e/o nei partiti presenti alla consultazione elettorale. Io non sono d'accordo!

Credo che chiunque possa esprimere il suo dissenso, ma debba farlo in modo tangibile ed inequivocabile: esiste anche la possibilità di annullare una scheda, e quello è il segno di disappunto che può testimoniare una chiara mancanza di fiducia. Scegliere di non andare a votare, a mio parere, non è un voto! È sicuramente una scelta da rispettare, ma non è considerabile come espressione di dissenso.

Proprio ieri, nelle prime ore della giornata, ho postato su Facebook la foto del riquadro della mia tessera elettorale, ove è stato apposto il timbro della sezione in cui mi sono recato a votare; ed ho aggiunto anche la didascalia: “Anche stavolta mi sono arrogato il diritto di lodare o contestare chi andrà a sedersi nel palazzo di via Roma!”

È una mia convinzione radicata quella che possa lamentarmi di qualcosa solo se ho contribuito alla sua esistenza!

Chiunque oggi risulti vincitore, ed anche chi andrà a popolare l'opposizione, deve necessariamente tener conto del dato allarmante relativo all'affluenza: “uno su due” non è una maggioranza, anche se la matematica dice invece che lo sia!

Perché, tornando ai numeri dei comuni, ci sono anche casi come Ballao, che ha registrato un 33,5% di affluenza (uno su tre, per dirla in breve); Gonnosfanadiga registra un 38,7%; Osini un 32,4% (meno di uno su tre); ed anche Bidonì registra un 33,5%. Ecco! Questa media trova razionale matematico in questi tristi dati!

E se uno scenario elettorale dove due persone su tre non vanno a votare non è preoccupante, beh... allora è inutile fare politica!

Ci sono tante cose da fare nello scenario politico della Sardegna, ma credo che porre l'attenzione su questo dato sia prioritario rispetto a tante altre argomentazioni!