6 dicembre

Il primo santo di oggi è uno di quelli assai rinomati: San Nicola di Myra, o anche San Nicola di Bari.

Il primo abbinamento mnemonico più ovvio, è quello con il cantante Michele Scommegna, artisticamente più noto come Nicola di Bari. Ovviamente non hanno nulla in comune, se non solo il nome.

San Nicola fu uno dei più celebri santi del quarto secolo. Nato a Pataro nella Licia, dimostrò fin da bambino di essere predestinato a grandi cose. Prestissimo si dedicò completamente alla vita religiosa, ritirandosi in un monastero nelle vicinanze di Mira.

Di lui si narra un fatto storico memorabile.

Trovandosi tre giovanette in grave pericolo di perdere l'innocenza, non potendo a causa della loro povertà trovare un onesto collocamento, per tre notti consecutive Nicola si portò vicino a quella casa, ed ogni volta vi gettò dalla finestra una borsa contenente il necessario per la dote di una figlia.

La sua grande devozione lo spinse a visitare la Terra Santa. Durante il viaggio, quando la nave su cui era montato si trovava in alto mare, si scatenò una tempesta tale che i marinai disperavano della salvezza.

Ma Nicola, rassicuratili, si mise in ginocchio: ed il mare divenne calmo e si arrivò felicemente in porto. Ritornato dal pellegrinaggio, trovò vacante la sede episcopale di Mira, capitale della Licia. Nicola, già celebre per i suoi miracoli e per la sua vita esemplare, fu eletto ad occupare quella sede, e la resse sapientemente per molti anni. Fu grande benefattore dei poveri, padre degli orfani, sostegno delle vedove.

Durante la persecuzione di Diocleziano, fu deportato e confinato. Restituita la libertà alla Chiesa, il santo vescovo ritornò tra il suo popolo. Partecipò al Concilio Ecumenico di Nicea ed ebbe parte assai attiva nella confutazione di Ario.

Il Signore lo preavvisò della prossima sua morte ed il Santo, raccomandatosi alle preci del suo buon popolo, radunò il clero, e prese a recitare il salmo: In te Domine, speravi, fino al versetto: In manus tuas, commendo spiritum meum, e col sorriso sulle labbra, spirò. Era l'anno 342.

Il suo corpo si conserva a Bari, nella Basilica del suo nome.

Altro abbinamento mnemonico, più facile per noi sardi, è l'intitolazione della chiesa parrocchiale di Guspini (SU) costruita nel XVII secolo (i lavori iniziarono nel 1611). Grazie ad una raccolta di fondi voluta dal rettore Antiogo Uda e condotta dai picapedreros Giovanni Antonio Pinna e Antiogo Flores, la chiesa fu ultimata nel 1630. Più tardi il campanile, nel 1723.

Capita, in ricorrenze come quella di oggi, di annoverare i cantanti di un certo calibro nei lungometraggi da sala cinematografica. I cantanti sono, nientepopodimenoché (per citare il colossale Mario Riva del Musichiere) due superbig della scena musicale mondiale: Paul McCartney e George Harrison.

Arrivano infatti oggi 6 dicembre del 1984, al cinema “Give my regards to Broad street” e “A private function”.

Il primo film racconta un giorno nella vita di Paul McCartney, che scrisse anche la sceneggiatura del film e la colonna sonora dello stesso. Sebbene “Give My Regards to Broad Street” si rivelò un flop al botteghino e ricevette pessime recensioni, l'album della colonna sonora fu un successo dal punto di vista economico.

Il secondo, proposto con il titolo italiano “Pranzo Reale”, è ambientato nel 1948, in occasione delle nozze della principessa Elisabetta d'Inghilterra e del principe Filippo di Edimburgo, in un paesino dello Yorkshire; ove essi decidono di fare un succulento e sontuoso pranzo nonostante ci sia ancora il razionamento. Ci si metterà perciò a ingrassare una bella scrofa, ma quando sarà pronta, verrà rubata dal pedicure locale che se la porta a casa. Individuato il ladro tutti si precipitano da lui e ne nascono tafferugli di ogni tipo. L'accordo però sarà presto raggiunto e tutti potranno saziarsi al banchetto in onore della loro maestà. Divertente commedia che si avvale di un'ottima sceneggiatura e di bravissimi attori: fra tutti spicca Maggie Smith.

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